Nocciola Piemonte Igp (indicazione geografica protetta)
La superficie langarola iscritta all’Albo corilicolo piemontese rappresenta ormai la metà di quella a nocciole della Regione; questo prodotto può fregiarsi, inoltre, dal dicembre 1993, dell’Indicazione geografica protetta (Igp) “nocciola Piemonte”.
L’organismo che regola la tutela e la valorizzazione del prodotto è il Consorzio della nocciola Piemonte Igp, che rappresenta tutti i produttori della Regione.
La nocciola, ed in particolare un prodotto di nicchia prezioso come la “Tonda gentile”, è sempre stata una materia prima fondamentale per l’industria dolciaria in tutto il mondo e oggi viene ogni giorno riscoperta come ingrediente eccellente. Questa nocciola, qualitativamente superiore a tutte le altre, e’ un gioiello della tradizione piemontese che ha portato all’individuazione della zona protetta dove viene coltivata. La sua qualita’ è dovuta soprattutto all’ambiente in cui viene prodotta, infatti gode dei benefici dell’aria collinare e prealpina compresa tra i 200 e i 700 metri di altezza e, non meno importante, la crescita a cespuglio che permette una maggiore cura del prodotto. Il frutto e’ anche un ingrediente base del tipico Torrone prodotto sin dal ’700 con nocciole esclusivamente dalla cultivar “Toda Gentile delle Langhe”. Queste restrizioni hanno fatto si che tutte le proprieta’ organolettiche siano mantenute integre per garantire al consumatore un prodotto unico, esaltato dall’abbinamento con vini bianchi dolci.
Curiosità sul nocciolo
Fondamentale per l’economia contadina, il nocciolo per secoli è stato guardato con rispetto e timore, circonfuso di un alone di magia, dato che si immaginava fosse luogo privilegiato per i sabba delle masche. I loro rami flessibili, nizurin, da sempre usati dai rabdomanti come strumenti, erano ottimi per costruire gli archi, mentre già gli antichi avevano reso omaggio alle virtù di questa pianta, rappresentata con due serpenti attorcigliati, nel simbolo di Esculapio, dio della medicina.
L’infuso di fiori e foglie essiccate ha funzione di regolare l’intestino e purificare il sistema vascolare, che può trarre giovamento anche dall’applicazione di impacchi di corteccia polverizzata.
L’olio ricavato dai frutti veniva considerato un efficace rimedio contro la calvizie ed i parassiti intestinali, oltre ad aver sostituito l’olio di oliva in cucina nei periodi di guerra. Un’antica ricetta di bellezza consigliava impacchi di olio di nocciole per ringiovanire la pelle. La carbonella ricavata dal legno, mescolata a zolfo e salnitro, formava la polvere pirica. Ancora oggi i gusci delle nocciole sono un ottimo combustibile da riscaldamento.
Lo sviluppo di tale coltivazione ha cominciato a manifestarsi, nel Piemonte meridionale, nella prima metà del secolo XIX, ma ha preso davvero consistenza definitiva solo negli anni Trenta, quando sono state avviate alcune interessanti esperienze orientate alla produzione dolciaria.
Le Langhe, la provincia di Cuneo e, di conseguenza, le vicine provincie di Asti ed Alessandria sono diventate terreno fertile per la coltura del nocciolo, ma su questo grande territorio collinare tale attività agricola si è affidata in pratica ad una sola varietà, quella “Tonda Gentile delle Langhe” che si è selezionata grazie ad un lento processo naturale guidato dell’uomo.
PRODUZIONE
Le condizioni ambientali di coltura dei noccioleti destinati alla produzione di «Nocciola del Piemonte» o «Nocciola Piemonte» devono essere quelli tradizionali della zona e comunque atte a conferire al prodotto che ne deriva le specifiche caratteristiche di qualita´.
I sesti di impianto e le forme di allevamento devono essere quelli in uso generalizzato e riconducibili alla coltivazione a cespuglio ed, eccezionalmente, «monocaule», con una densità variabile tra le 200 e le 420 piante per ettaro.
Per gli impianti realizzati prima dell’entrata in vigore del decreto di riconoscimento 2 dicembre 1993 è consentita una densita´ massima di 500 piante per ettaro. Le cure colturali ed i sistemi di potatura e di raccolta devono essere quelli generalmente usati e, in special modo per i nuovi impianti, devono essere atti a non modificare le caratteristiche dei frutti.
La produzione unitaria massima consentita è fissata in 3.500 kg/ha di coltura specializzata. La eventuale conservazione deve essere effettuata secondo i metodi tradizionali, al fine di dilazionare la commercializzazione.
CARATTERISTICHE
La «Nocciola del Piemonte» o «Nocciola Piemonte» deve rispondere alle seguenti caratteristiche merceologiche: forma della nocula: sub-sferoidale o parzialmente sub-sferoidale, trilobata dimensioni non molto uniformi, con calibri prevalenti da 17 a 21 mm guscio di medio spessore, di color nocciola mediamente intenso, di scarsa lucentezza, con tomentosità diffuse all’apice e striature numerose, ma poco evidenti. Seme di forma variabile (sub-sferoidale, tetraedrica e, talvolta, ovoidale) colore più scuro del guscio per lo più ricoperto da fibre, con superficie corrugata e solcature più o meno evidenti. Dimensioni più disformi rispetto alla nocciola in guscio. Perisperma di medio spessore, ma di eccellente distaccabilità alla tostatura. Tessitura compatta e croccante, sapori ed aromi finissimi e persistenti. Resa alla sgusciatura variabile, ma comunque compresa tra il 40% ed il 50%.
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